Monsignor Enrico Cini e la Congregazione dei Vescovi (1591)

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NOTA DEL CURATORE
La Sacra Congregazione dei Vescovi al vescovo di Alife, il conventuale siciliano Enrico Cini.
Il vescovo viene risolutamente sollecitato ad allontanarsi dal convento cappuccino di Alife, dove era andato ad abitare nonostante la riluttanza dei frati.

FONTE

Archivio Apostolico Vaticano, Congregazione Vescovi e Regolari, Registra Episcoporum, 19, folium 372 verso.

Aliffe. Al Vescovo.

Questa Sacra Congregatione resta con poca sodisfatione del termine che Vostra Signoria ha usato con i Padri Cappuccini di cotesta terra, havendo voluto abitare nel loro convento, non ostante la repugnantia fattali et lo scandalo che si è dato con il contrasto. D'ordine però di questi miei Signori Illustrissimi, gli [le] dico che voglia alla ricevuta della presente partirsi - se non l'haverà fatto- di detto convento, guardandosi per l'avvenire della violentia in casi simili, poiché è cosa molto contraria all'officio episcopale.
E nostro Signore la preservi.

Romae, 19 novembris 1591

Riferimenti bibliografici

  • Vincenzo Criscuolo (a cura di), I cappuccini e la Congregazione romana dei vescovi e regolari, volume I (1573-1595), Istituto Storico dei Cappuccini, Roma 1989, p. 214.
  • Antonio Mennitti Ippolito, Congregazione dei Vescovi e Regolari, lemma consultabile al link <https://www.storiadellachiesa.it/glossary/congregazione-dei-vescovi-e-regolari-e-la-chiesa-in-italia/>, URL compulsato il 12 aprile 2021.
  • Armando Pepe, Le relazioni ad limina dei vescovi della diocesi di Alife (1590-1659), Youcanprint, Tricase 2017.

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Hinc felix illa Campania est, ab hoc sinu incipiunt vitiferi colles et temulentia nobilis suco per omnis terras incluto, atque (ut vetere dixere) summum Liberi Patris cum Cerere certamen. Hinc Setini et Caecubi protenduntur agri. His iunguntur Falerni, Caleni. Dein consurgunt Massici, Gaurani, Surrentinique montes. Ibi Leburini campi sternuntur et in delicias alicae politur messis. Haec litora fontibus calidis rigantur, praeterque cetera in toto mari conchylio et pisce nobili adnotantur. Nusquam generosior oleae liquor est, hoc quoque certamen humanae voluptatis. Tenuere Osci, Graeci, Umbri, Tusci, Campani.
[Plinius Sen., "Nat. Hist." III, 60]

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